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46 | rosmunda |
senza indugiar, solo Ildovaldo.
Rosm. E tanto
per te s’imprende?... Oh! chi sei tu? qual merto
sí grande in te? — Tu menti. — Oh rabbia!... e fia,
ch’orrido arcano, a me svelar tu il deggi?...
Ch’io salva sia, per te? — Se arride il cielo
ai voti tuoi, vanne da me sí lungi,
ch’io piú non oda di te mai: felice
fa ch’io mai non ti vegga... Esci.
Romil. Ma...
Rosm. Udisti?
SCENA SESTA
Rosmunda.
Oh rabbia! Oh morte!... E forza è pur, ch’io voli
a scior dai ceppi il suo amatore, io stessa?