Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
ATTO QUARTO
SCENA PRIMA
Egisto.
Imposto ha il re, ch’io quí l’attenda? È fermo
dunque il destino mio: qual ch’egli sia,
intrepido lo aspetto. Emmi sollievo
solo, il saper ch’io non son reo. Ma, sempre
(se il viver pur mi vien concesso) amaro
a ogni modo ei sarammi: ognor su gli occhi
quell’ucciso mi sta. — S’io in core accolgo
dolce lusinga di perdono, il cielo
sa perché omai l’accolgo. O amato padre,
per te soltanto io viver bramo ancora,
per rivederti; per tornarti a pace
ch’io ti tolsi; per chiuderti gli antichi
occhi morenti: che ai tuoi giorni estremi
ti avvicini pur troppo!... Ahi figlio ingrato!
Forse affrettasti il suo morir tu stesso!...
SCENA SECONDA
Polidoro, Egisto.
Polid. Par che Merope alquanto or si racqueti,
aspettando il tiranno: a quella tomba
frattanto andrò...