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atto quinto 215



SCENA TERZA

Creonte, Antigone, Argia, Guardie.

Creon. Che più s’indugia? ancor di morte al campo

costei non giunse? Oh! che mai veggo? Argía
seco è? che fu? chi le accoppiò? — Di voi
qual mi tradisce?
Antig.   I tuoi, di te men crudi,
concesso n’han brevi momenti. A caso
quí c’incontrammo: io corro al campo, a morte;
non t’irritar, Creonte. Opra pietosa,
giust’opra fai, serbando in vita Argía.
Argia Creonte, deh! seco mi lascia...
Antig.   Ah! fuggi,
pria che in lui cessi la pietá.
Creon.   Si tragga
Argía primiera al suo destino...
Argia   Ahi crudi!
Svellermi voi?...
Antig.   L’ultimo amplesso dammi.
Creon. Stacchisi a forza; si strappi, strascinisi:
tosto, obbedite, io ’l voglio. Itene.
Argia   Oh cielo!
Non ti vedrò più mai?...
Antig.   Per sempre,... addio...


SCENA QUARTA

Creonte, Antigone, Guardie.

Creon. Or, per quest’altra parte, al campo scenda

costei... Ma no. — Donde partissi, or tosto
si riconduca: entrate. — Odimi, Ipséo.1

  1. Gli favella alcune parole all’orecchio