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libro i - capitolo xiv
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moglie nella tirannide; perché, pigliandovela, egli tradisce il proprio pensare, la veritá, se stesso e i suoi figli. Non è difficile di provare quanto io asserisco. Suppongo che l’uomo pensante dée conoscere il vero; quindi indubitabilmente si dée dolere non poco in se stesso di esser nato nella tirannide, governo in cui nulla d’uomo si conserva oltre la faccia. Ora, colui che si duole di esservi nato avrá egli il coraggio, o per dir meglio, la crudeltá, di farvisi rinascere in altrui? di aggiungere al timore che egli ha per se stesso, l’avere a temere per la moglie, e quindi pe’ figli? Parmi ciò un moltiplicare i mali a tal segno che io non potrò pur mai credere che chi piglia moglie nella tirannide pensi e conosca pienamente il vero.

Il primo oggetto del matrimonio egli è, senza dubbio di avere una fedele e dolce compagna delle private vicende, la quale dalla morte soltanto ci possa esser tolta. Supponendo ora il non supponibile, cioè che in una tirannide non fossero corrotti i costumi, onde questa compagna potesse non aver altra cura né desiderio che di piacere al marito, chi può assicurare costui che ella dal tiranno, o dai suoi tanti potenti satelliti, non gli verrá sedotta, corrotta, o anche tolta? Collatino, parmi, è un esempio chiaro abbastanza per dimostrare la possibilitá di un tal fatto: ma gli alti effetti che da quello stupro ne nacquero, sono ai tempi nostri assai meno sperabili, benché le cagioni tutto dí ne sussistano. Mi odo giá dire che il tiranno non può voler la moglie di tutti; che è caso anche raro nei nostri presenti costumi, ch’egli cerchi a sedurne due o tre; e che questo fará egli con promesse, doni ed onori ai mariti, ma non mai con l’aperta violenza. Ecco le scellerate ragioni che rassicurano il cuore dei presenti mariti, i quali niun’altra cosa temono al mondo che di non esser essi quei felici che compreranno a prezzo della propria infamia il diritto di opprimere i meno vili di loro. Molti secoli dopo Collatino, nelle Spagne, rozze ancora e quindi non molto corrotte, un altro regio stupro ne facea cacciare i tiranni indigeni e chiamarne de’ nuovi stranieri. Ma nei tempi nostri illuminati e dolcissimi, uno stupro con violenza accader non potrebbe, perché non v’è donna che si