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L’onore nelle tirannidi si va spacciando egli stesso come il solo legittimo impulso, che spinge tutti coloro che pretendono di non operar per paura. Il tiranno, contento oltre ogni credere che la paura, mascherata sotto altro titolo, venga nondimeno a produrre un medesimo, anzi un maggiore effetto in suo pro, straordinariamente seconda questa volgare illusione. Col semplice nome di onore, che sempre gli sta fra le labbra, egli riesce pure a spingere i suoi sudditi a coraggiose e magnanime imprese, le quali veramente onorevoli sarebbero, se fatte non fossero in suo privato vantaggio ed in pubblico danno. Ma, se onore vuol dire il giusto diritto di essere veramente onorato dai buoni ed onesti, come utile ai piú, e se la virtú sola può essere base a un tal dritto; come può egli il tiranno profferire mai un tal nome? Lo ripetono anche i sudditi a gara; ma se la loro brama e diritto d’essere onorati si fondasse su la pratica della vera virtú, potrebbero eglino servire, obbedire e giovare a un tiranno che nuoce a tutti? E noi stessi schiavi moderni, ove ricordare pure vogliamo la memoria d’un uomo giustamente onorato per molte etá da molti e diversi popoli, e che quindi moltissimo onore abbia avuto nel cuore, facciamo noi menzione di un Milziade, di un Temistocle, di un Regolo, ovvero d’uno Spitridate, di un Seiano o di altro prepotente schiavo di tiranno? Noi stessi dunque (e senza avvedercene) sommamente onorando quegli uomini liberi, grandi e giustamente onorevoli ed onorati, veniamo manifestamente a mostrare, che il vero onore era il loro, e che il nostro, il quale in tutto è l’opposto di quello, è il falso; poiché niente onoriamo la memoria di quei pretesi grandi in tirannide.
Ma se l’onore nelle tirannidi è falso, e se, immedesimatosi colla paura, egli è pure la principalissima molla di un tal governo, da un falso principio falsissime conseguenze risultar ne dovranno; e ne risultano in fatti. L’onore della tirannide impone, che mai non si manchi di fede al tiranno. Impone l’onore nella repubblica che chiunque volesse farsi tiranno sia spento. Per giudicare qual sia tra questi due onori il verace, esaminiamo alla sfuggita questa fede che il servo non dée rompere