Pagina:Alfieri, Vittorio – Della tirannide, 1927 – BEIC 1725873.djvu/46

40
i. della tirannide
 



gioiello delle loro corone: e, mantenuti a stento dai sudori e digiuni del popolo, preparati son sempre a beverne il sangue, ad ogni minimo cenno del tiranno. Si accorda, in ragione del numero dei loro soldati, un diverso grado di considerazione ai diversi tiranni. E siccome non possono essi diminuire i satelliti loro senza che scemi l’opinione che si ha della loro potenza: e siccome una persona abborrita, ove ella mai cessi di essere temuta, apertamente si dileggia da prima, e tosto poscia si spegne, egli è da credersi che i tiranni non aspetteranno mai questo manifesto disprezzo precursore infallibile della loro intera rovina, e che sempre dissangueranno il popolo per mantenere coi molti soldati se stessi.

I tiranni, padroni puranche per alcun tempo dell’opinione, hanno tentato di persuadere in Europa, ed hanno effettivamente persuaso ai piú stupidi fra i loro sudditi, cosí plebei come nobili, che ella sia onorevole cosa la loro milizia. E col portarne essi stessi la livrea, coll’impostura di passare essi stessi per tutti i gradi di quella, coll’accordarle molte prerogative insultanti ed ingiuste sopra tutte le altre classi dello stato, e massime sopra i magistrati tutti, hanno con ciò offuscato gl’intelletti ed invogliato gli stoltissimi sudditi di questo mestiere esecrabile.

Ma una sola osservazione basta a distruggere questa loro scurrile impostura. O tu reputi i soldati come gli esecutori della tirannica volontá al di dentro; e allora può ella mai parerti onorevol cosa lo esercitare contra il padre, i fratelli, i congiunti e gli amici, una forza illimitata ed ingiusta? O tu li reputi come i difensori della patria; cioè di quel luogo dove per tua sventura sei nato, dove per forza rimani, dove non hai né libertá, né sicurezza, né proprietá nessuna inviolabile; e allora, onorevol cosa ti può ella parere il difendere codesto tuo sí fatto paese, e il tiranno che continuamente lo distrugge ed opprime quanto e assai piú che nol farebbe il nemico? e l’impedire in somma un altro tiranno di liberarti dal tuo? Che ti può egli togliere oramai quel secondo che non ti sia stato giá tolto dal primo? Anzi, potrá il nuovo tiranno, per necessaria accortezza, trattarti da principio molto piú umanamente che il vecchio.