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libro i - capitolo vii
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nell’uomo, son tutto. Quel tiranno che nei secoli addietro se ne stava disarmato, se gli sopravveniva allora il capriccio o il bisogno di aggravare oltre l’usato i suoi sudditi, soleva per lo piú astenersene; perché, mormorandone essi o resistendogli, pensava che gli sarebbe necessario di armarsi per fargli obbedire e tacere. Ma ai tempi nostri, quell’autoritá e forza che il padre o l’avo del presente tiranno sapeano bensí d’avere, ma non se la vedeano sempre sotto gli occhi; quell’autoritá e forza viene ora ampiamente dimostrata al regnante da quelle tante sue schiere, che non solo lo assicurano dalle offese dei sudditi, ma che ad offenderli nuovamente lo invitano. Onde, fra l’idea del potere nei passati tiranni e la effettiva realitá del potere nei presenti, corre per l’appunto la stessa differenza che passa tra la possibilitá ideale d’una cosa e la palpabile esecuzione di essa.

La moderna milizia, colla sua perpetuitá, annulla nelle moderne tirannidi l’apparenza stessa del viver civile; di libertá seppellisce il nome perfino; e l’uomo invilisce a tal segno che cose politicamente virtuose, giuste, giovevoli ed alte non può egli né fare né dire, né ascoltar né pensare. Da questa infame moltitudine di oziosi soldati, vili nell’obbedire, insolenti e feroci nell’eseguire, e sempre piú intrepidi contro alla patria che contro ai nemici, nasce il mortale abuso dell’esservi uno stato di piú nello stato; cioè un corpo permanente e terribile, che ha opinioni ed interessi diversi e in tutto contrari a quelli del pubblico; e un corpo che, per la sua illegittima e viziosa instituzione, porta in se stesso la impossibilitá dimostrata di ogni civile ben vivere. L’interesse di tutti o dei piú, fra i popoli di ogni qualunque governo, si è di non essere oppressi, o il meno che il possono; nella tirannide, i soldati, che non debbono aver mai interesse diverso da quello del tiranno che li pasce e che la loro superba pigrizia vezzeggia, i soldati hanno necessariamente interesse di opprimere i popoli quanto piú il possono; poiché quanto piú opprimono, tanto piú considerati sono essi e necessari e temuti.

Non accade nella tirannide, come nelle vere repubbliche,