Pagina:Alfieri, Vittorio – Della tirannide, 1927 – BEIC 1725873.djvu/35

 
libro i - capitolo v
29



scellerata. Di questa veritá tutti i secoli e tutte le tirannidi han fatto e faranno indubitabile fede; e con tutto ciò, in ogni secolo, in ogni tirannide, da tutti i popoli servi ella è stata e sará pochissimo creduta e meno sentita. Il tiranno, ancorché d’indole buona sia egli, rende immediatamente cattivi tutti coloro che a lui si avvicinano; perché la sua sterminata potenza, di cui (benché non ne abusi) mai non si spoglia, vie maggiormente riempie di timore coloro che piú da presso la osservano; dal piú temere nasce il più simulare; e dal simulare e tacere, l’esser pessimo e vile.

Ma dall’ambizione nella tirannide ne ridonda spesso all’ambizioso un potere illimitato non meno che quello del tiranno; e tale che nessuna repubblica mai, a nessuno suo cittadino, né può né vuole compartirne un sí grande. Perciò pare ai molti scusabile colui che, essendo nato in servaggio, ardisce pure proporsi un cosí alto fine di farsi piú grande che lo stesso tiranno, all’ombra della di lui imbecillitá o della di lui noncuranza. Risponda ciascuno a questa obiezione, col domandare a se stesso: — Un’autoritá ingiusta, illimitata, rapita, e precariamente esercitata sotto il nome d’un altro, ottener si può ella giammai, senza inganno? Può ella esercitarsi mai, senza nuocere a molti, e per lo meno ai concorrenti ad essa? Può ella finalmente mai conservarsi, senza frode, crudeltá e prepotenza nessuna? —

Si ambisce dunque l’autoritá nelle repubbliche, perché ella in chi l’acquista fa fede di molte virtú, e perch’ella presta largo campo ad accrescersi quell’individuo la propria gloria coll’util di tutti. Si ambisce nelle tirannidi, perché ella vi somministra i mezzi di soddisfare alle private passioni, di sterminatamente arricchire, di vendicare le ingiurie e di farne, senza timor di vendetta, di beneficare i piú infami servigi e di fare in somma tremare quei tanti che nacquero eguali o superiori a colui che la esercita. Né si può in verun modo dubitare che, nella repubblica e nella tirannide, gli ambiziosi non abbiano questi fra loro diversi disegni. Giá prima di acquistare l’autoritá, il repubblicano benissimo sa che non potrá egli sempre serbarla; che non