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iv. la virtú sconosciuta
 



aspettavasi, non alla mia per se stessa sí poca, e che se nulla in tant’opra valesse, tutto terrebbe dalla sublime dignitá del soggetto.

Francesco. La tua amicizia per me in ciò ti lusinga, non men che l’amor di te stesso. Fama non ottiene e non merita chi per acquistarla instancabilmente non spese il sudore, il sangue e la vita. Tu da te stesso la speri, ben so, co’ tuoi scritti; a ciò t’incoraggiva pur io, credendoti, per tue circostanze ed etá, piú di me atto ad entrar nell’arringo; e gli stessi miei argomenti tu ritorcevi spesso contro di me per risolvermi a impugnare la penna. Se cosa del mondo piegar mi poteva a ciò fare, tu solo potuto l’avresti; ma la piú verace ragione che men distolse fu che, a ciò non m’essendo io destinato fin dalla prima etá mia, le poche forze del mio ingegno tutte al pensare e al dedurre rivolsi assai piú che allo scrivere, onde lo stile, quella possente magica arte delle parole, per cui sola vincitore e sovrano si fa essere il vero, lo stile mancavami affatto.

Vittorio. E in ciò, soffri che io a te contraddica, sommamente pur t’ingannavi. Nato nel piú puro grembo della tosca favella, auree parole non ti poteano mancar mai; pieno, ridondante di forti, veraci e sublimi pensieri, avresti senza avvedertene l’ottimo tuo naturale stile perfettissimo ridotto scrivendo; e da libro nessuno non lo avendo imparato, uscito sarebbe dal tuo robusto capo col getto della originalitá da imitazione nessuna contaminato.

Nuove cose in nuovi modi a te si aspettava di scrivere: ed hai pure, col non volerlo, agli uomini tolto il diletto, il vantaggio e la meraviglia; a me la infinita dolcezza di vederti degnamente conosciuto e onorato; a te stesso la gloria ed il nome. Finché vivo d’intorno a me ti vedea, (me misero!) sulla fallace instabilitá delle umane cose affidandomi, nella mente tua nobile e nel caldo tuo cuore, come in un vivo e continuo libro, te, gli uomini tutti e me stesso imparava io a studiare, e conoscere. Allettato dal tuo dotto, piacevole, saggio, eppure sí appassionato parlare, securo io troppo nella tua ancor verde etá