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i. della tirannide
 



il suo proprio avere, su la propria vita ed onore; né, se un tal uom pur ci fosse, quel suo verace amico vorrebbe mai accettare un cosí strano pericoloso e odioso incarico. Ora, ciò che un sol uomo non concederebbe mai per se solo al suo piú intimo amico, tutti lo concederebbero per se stessi e pe’ lor discendenti, e lo lascierebbero tener colla viva forza, da un solo, che amico loro non è né può essere? da un solo, che essi per lo piú non conoscono, a cui pochissimi si avvicinano, ed a cui non possono neppure i molti dolersi delle ingiustizie ricevute in suo nome? Certo, una tal frenesia non è mai caduta, se non istantaneamente, in pensiero ad una moltitudine d’uomini; o, se pure una tale stupida moltitudine vi è stata mai, che concedesse ad un solo una sí stravagante autoritá, non potea essa costringer giammai le future generazioni a raffermarla e soffrirla. Ogni illimitata autoritá è dunque sempre, o nella origine sua o nel progresso, una manifesta e atrocissima usurpazione sul dritto naturale di tutti. Quindi io lascio giudice ogni uomo, se quell’uno che la esercita può mai tranquillamente e senza paura godersi la funesta e usurpata prerogativa di poter nuocere illimitatamente e impunemente a ciascuno ed a tutti: mentre ogni qualunque onesto privato si riputerebbe infelicissimo di potere in simil guisa nuocere al miglior suo amico, per dritto spontaneamente concedutogli: e mentre, certamente, ogni amicizia fra costoro verrebbe a cessare, all’incominciare della possibilitá di esercitar un tal dritto.

La natura dell’uomo è di temere, e perciò di abborrire, chiunque gli può nuocere, ancorché giustamente gli nuoca; ed in prova, fra que’ popoli, dove l’autoritá paterna e maritale sono eccessive, si ritrovano i piú spessi e terribili esempi della ingratitudine, disamore, disobbedienza, odio e delitti delle mogli e dei figli. Quindi è che il nuocere giustamente a chi male opera, essendo nelle buone repubbliche una prerogativa delle leggi soltanto; e i magistrati, semplici esecutori di esse, elettivi essendovi ed a tempo; nelle buone repubbliche si viene a temer molto le leggi, senza punto odiarle, perché non sono persona; si viene a rispettarne semplicemente gli esecutori, senza