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egli scellerato) non può mai in una qualunque societá nuocere sí gravemente ed a tanti, come può nuocere impunemente ogni giorno quest’uno nella propria tirannide. Ciascun tiranno dunque, al solo nome di vera giustizia, trema; ogni vero lume di sana ragione gli accresce il sospetto; ogni veritá luminosa lo adira; lo spaventano i buoni, e non crede mai sicuro se stesso, se egli non affida ogni piú importante carica a gente ben sua, cioè venduta e simile a lui e ciecamente pensante al suo modo; il che importa una gente piú assai ingiusta, piú tremante e quindi piú crudele e piú mille volte opprimente ch’egli nol sia.
— Ma, un tal principe si può dare (dirammi taluno) il quale ami gli uomini, abborrisca il vizio e non lasci trionfare né rimuneri altro che la sola virtú. — Al che rispondo io, col domandare: — Può egli esistere un uomo buono ed amico degli uomini, il quale, non essendo stupido, si creda pure, o finga di credersi, per diritto divino, superiore assolutamente non solo ad ogni individuo, ma alla massa di tutti riuniti; e stimi non dover dar conto dell’opere sue e di sé fuorché a Dio? — Io mi farò a credere che un tal ente possa essere un uomo buono, allorquando avrò visto un solo esempio per cui, avendo costui voluto veramente il maggiore bene di quegli altri enti suoi, ma di una minore specie di lui, egli avrá prese le piú efficaci misure per impedire che in quella sua societá dove egli solo era il tutto, e gli altri tutti il nulla, un qualche altro eletto da Dio al paro di lui, non potesse d’allora in poi commettere, illimitatamente e impunemente, quel male stesso che egli sapea certamente essersi commesso in quello stesso suo stato prima che ei vi regnasse; e che egli certamente sapea, attesa la natura dell’uomo, dovervisi poi commettere di bel nuovo dopo il suo regno. Ma, come potrá egli chiamarsi buono quell’uomo che, dovendo e potendo fare un cosí gran bene a un sí fatto numero d’uomini, pure no ’l fa? E per qual altra ragione no ’l fa egli, se non perché un tal bene potrebbe diminuire ai suoi venturi figli o successori quel suo illimitato orribil potere, del nuocere con impunitá? E si noti di piú che costui potrebbe con un tal