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il prodotto i moderni italiani e francesi. Ma del greco secolo era ad un tempo e cagione e prodotto il popolo sublime di Atene; e quindi in parte fors’anco, per la influenza dei lumi e dell’imitazione, lo stesso popolo di Roma in appresso. Questi due popoli, presi insieme, vengono a comporre la grandezza, felicitá e virtú tutta, quanta fra gli uomini allignare mai ne potesse. E si noti che figli di quella stessa Atene (ancorché spurii) si possono poi dir parimente tutti quest’altri tre raggi di non cosí pura né efficace luce, che rischiarando venivano alquanto, ma non abbastanza, le susseguenti nazioni. Ben altro dunque era il fonte da cui nati erano codesti lumi e sforzi dell’umano ingegno, poiché cosí diverso ne riusciva l’effetto, e cosí possente ancora, tanti secoli dopo, l’impulso. Quindi a me pare che il volere originare le vere lettere dai principi, e non dalla libertá, sarebbe come il volere qual piú preziosa ed utile pianta sul nostro globo si alligni, attribuirla piuttosto al freddo Saturno, che all’almo vivificante pianeta.
Ma qual nuova ed altissima cosa non potrebbe egli riuscire un quinto secolo letterario che, per non essere protetto da nessun principe, da nessuno di essi venisse appellato? E che, per essere le lettere stesse procreatrici e protettrici di libertá, da essa sola il nome assumesse? Nuovo ei sarebbe per certo; né perché non sia stato mai, lo credo io perciò impossibile. L’invecchiare del mondo e la influenza dei quattro passati secoli letterari hanno oramai moltiplicato i mezzi, sminuzzato i materiali ed appianate tutte le vie. Fissate sono le lingue, introdotta una certa smania di leggere, rettificato piú o meno il gusto dello scrivere, preparata in somma ogni cosa; altro non si aspetta fuorché sublimi, chiare e intere veritá che, con semplice sublimitá di stile annunziate, gli animi tutti piú o men sublimando, fortemente gli incendano e sforzino a riporre sul trono la veritá sola. I principi oramai non possono accrescere facilitá, ma possono bensí accrescere gl’inciampi, se diversificarli e adattarli sapran destramente. I moderni scrittori adunque, che vorranno essere padri di veritá, di virtú, di alto diletto, e fondatori di un nuovo secolo letterario, essere dovranno pria