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libro iii - capitolo viii
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da nascere fossero, allo scrivere, degradando l’arte e se stesso, per quei mezz’uomini fra cui nato era.

Cosí le satire, non a mordere i privati vizi e laidezze, e molto meno a nominarne gli attori; (niun uomo vizioso meritando mai d’essere nominato da sublime scrittore) ma le satire il loro veleno tutto ed i loro fulmini rivolgeranno unicamente a smascherare, a trafiggere, atterrare e distruggere il pubblico vizio, da cui, come da impuro fonte, i privati tutti derivano.

Cosí gli oratori non intenderanno a laudar la potenza, ma la sola virtú; non al persuadere i principi a giustizia e a clemenza, ma al persuadere i popoli a cercare con piú stabilitá nelle sole leggi la prima, e a non abbisognar mai di quest’ultima: non al convincere e dimostrare agli uomini, con ampollositá di parole e con sottigliezza di tortuosi argomenti, che la virtú nell’adattarsi ai tempi consiste, ma al dimostrare che ella veramente consiste nel riadattare i tempi a virtú.

Cosí le storie pochissime allora saranno, e di quelle sole nazioni che di storia sian degne, e che possano servir di modello alle nostre, e d’incitamento al meritare un giorno storia elle stesse. Onde, non di vane battaglie, non di leggende di nomi di principi, (né degni pure di essere nominati) non di raggiretti di corte, non di puerili insipidi e scostumati «aneddoti» si intesseranno le storie; ma le vittoriose pugne di pochi liberi uomini contro innumerabili eserciti di schiavi, le generose ed utili contese fra la plebe ed i nobili, le atterrate tirannidi, i gastigati tiranni; gli alti esempi di ardire, d’amor patrio, di spregio di ricchezze, di severitá nei politici costumi; le focose concioni di magistrati a popoli, e di liberi capitani a liberi soldati; fian queste allora le storie, e storico veramente sará colui che le scrive.

Cosí la lirica poesia, dalle vicende di amore risalirá anche spesso a cantare altamente quelle della virtú e del coraggio. Si udiranno allora degli inni di tal forza, e una cosí divina fiamma spiranti che soli basteranno a trasfigurare gli schiavi in cittadini, ed a spingerli in battaglia per crearsi una patria e, creata, difenderla. Ed odi e canzoni si udranno di cosí alto dettato,