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libro ii - capitolo vi
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lettere come delle arti, le sappiano tutte quanto e piú di me. E cosí mi fo io a credere, perché altro non si legge nelle loro vite, fuorché ora gli uni per compiacere ai principi protettori li lodarono non gli stimando, ora gli altri ricevettero da essi il tema dei loro poemi, libri o quadri; questi lasciarono guastare i propri disegni di templi, di palazzi, di pubbliche moli, dal capriccio, dall’ignoranza e presunzione dei protettori, ordinatori o pagatori di esse; e tutti si vedono, in somma, aver sempre maledetto l’ora e il momento e la necessitá (dicon essi) che gli avea condotti a impacciarsi con gente che nulla intendendo e tutto potendo, assai piú atta riesce ad atterrire che a consigliare altrui.

Da codeste loro stesse moltiplicate e giuste doglianze, io dunque ne ritraggo la certezza che gli uomini per lo piú, anche riflettendo e conoscendo e palpando la vera cagione delle cose, pure ci si ingannano poi se medesimi; e rimane lor dubbio tuttavia se sappiano essi o no che pur vi si ingannano. Questo accade semplicemente, perché i piú degli uomini non vogliono riconoscere nel presente il passato, e nel passato l’avvenire: o, per dir meglio, perché non vogliono essi per lo piú veder altro che il presente, ed anche male osservarlo.

E la ragione trivialissima, messa in campo da tutti, che il presente ci tocca assai piú da presso, non si può assolutamente tollerare in bocca di nessun artefice di cose grandi: d’un uomo cioè in cui suppongo, e deve albergare, una nobile e ardentissima fiamma d’amor di gloria, la quale, se non sola, almeno prima motrice a lui sia. Che se il poeta, l’oratore e lo storico o il filosofo ardiscono pur pronunziare ch’essi hanno bisogno di pane, con viso giustamente adirato rispondono loro i non vili: — E perché dunque, abbisognando di pane, non vi destinaste voi da prima ad una qualche opera servile di mano? Piú certo era il pane, non era infame il mezzo; e non avreste cosí dovuto arrossire in riceverlo. —

Ma, ben mi avveggo che dai piú degli uomini, sotto il nome sacrosanto di pane, si ricercano, e vogliono acquistarsi molti superflui comodi. Cosí, sotto il nome di fama, null’altro si va