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libro ii - capitolo i
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dei lumi, dilettare la loro mente, infiammarli d’amore di vera virtú e di nobile gara in ben fare, ardirá egli mai eleggersi ad una cosí importante impresa colui che per necessitá vien costretto ad essere o a farsi vile? In molte e in quasi tutte le democrazie, sono esclusi dai voti i nulla tenenti; i greci liberi proibivano ai servi l’esercitare perfino la pittura; e all’esercizio di una cosí nobile arte quale è lo scrivere, in una repubblica cosí augusta, quale esser dée quella delle sacre lettere, si ammetteranno i desideranti, i domandanti o gli abbisognosi d’altro che di schietta e sublime gloria? non credo ingiusta una tale esclusione; ed i fatti mel provano. O i grandissimi scrittori erano agiati per se stessi; o erano contenti della loro povertá; o, se da ciò sono stati diversi, essi sono stati meno grandi di tutto quel piú che a loro è toccato di fare per migliorar la propria fortuna. E chi togliesse a Virgilio le lodi d’Augusto e dei Cesari; all’Ariosto e al Tasso le estensi; e a tanti altri scrittori le adulazioni tutte, o i timidi loro riguardi, non accrescerebbe egli di gran fatto la gloria agli autori e ai lettori di gran lunga la luce, il diletto e l’utilitá?

Io spingo tant’oltre questa totale indipendenza, necessaria all’autore per ottimamente scrivere, che ardisco asserire che se i principi, attese le loro circostanze educazione e costumi, potessero pur mai pervenire a ben conoscere gli uomini, e a bene imparare ed eseguire alcuna cosa qualunque, i principi, dico, mediante la loro totale indipendenza, e mediante il non-timore di verun altro individuo piú potente di loro, potrebbero senza dubbio essere gli scrittori per eccellenza: perché nessun rispetto, prudenza o timore gli sforzerebbe a tacere o ad alterare la veritá; ogniqualvolta però fosse loro stato possibile di superare in se stessi la innata loro avversione per essa; e ogniqualvolta avessero sortito dalla natura un’indole generosa e capace di svelare quelle stesse veritá che sarebbero a loro dannosissime. Ma siccome questo non potrebbe esser mai, mi si perdoni una tale chimerica supposizione, da me introdotta come un semplice esempio, di cui pure alquanto valendomi, verrò nel mio intento. Quell’uomo privato che potrá in se stesso