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State. 43


Le laudi tue, che s’udiran cantare
     In ogni selva gli augelletti, e i venti
     Fin sovra i Cieli le faran volare.

Ah! Se tu canti ad emular gli accenti
     120Del grand’Orfeo, vedriansi i boschi un giorno
     Di nuovo carolar stupidi, e intenti;

I monti in moto senterian l’adorno
     Potente invito; i rapidi ruscelli,
     Sospeso il corso, ascolterian d’intorno.

125Vedi, come dal caldo i pastorelli
     Fuggon del mezzogiorno, e con muggiti
     Corron gli armenti a questi rivi, e quelli!

Le greggi anzanti van cercando siti
     D’ombre più folte. Cieli! e perchè mai
     130Non fia chi per amor sollievo additi?

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