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Questa sampogna è quella, che le amene
Aure di Colin già sonavan, quando
Viveva, e in morte a me lasciò fra pene.
E disse „Alessi, a te la raccomando:
60Alle selve insegnò della mia Clore
Questa piva il bel nom, dolce sonando„
Ma appesa oggi sarà colle canore
Sue canne in quell’abete, e sempre muta,
Se tu la sprezzi, e tien lontan dal core.
65Ah! foss’io per Poter, che ne trasmuta,
Quel, che sì canta, prigioniero uccello
Dentro la tua capanna alta, e fronzuta!
Allor potrebbe di mia voce il bello
Occupar le tue orecchie sempre intente,
70Ed io godrei que’ baci, ch’oggi ha quello.
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