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Primavera | 5 |
10E tu, che saggio, e insiem d’orgoglio scevero,
Il tuo poter colla bontade superi:
Tu, che godi la troppo eccelsa gloria
Di più non esser Grande, e che recandoti
Teco il miglior di quanto il mondo pregiasi,
15A tutto il mondo illustramente asconditi:
Deh! mi concedi or tu, che le sue gracili
Avene inspiri la mia musa tenue:
Fintanto almen, che tu fra l’ombre patrie
La lira accordi. Qual talor se vassene
20L’usignuol al riposo, il tordo incorasi
Cantare a’ boschi abbandonati; e giubila
Di tornar poscia ascoltatore, e tacito
Se l’usignuol ricanta: e insiem dell’aria
Gli altri pennuti abitatori ammirano,
25E insiem, sbattendo i vanni, ne fan plauso.
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