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solea prendersi da’ poveri disperati amadori, dal promontorio di Leucade nell’Acarnania, oggi Capo di S. Mauro gittandosi nel mare Jonio, sulla speranza di esser un tal salto l’unico rimedio alla passione di Amore. Il Signor Addison ci ha dato più saporiti Spettatori su questo assai ridevol soggetto, e spezialmente i 223. 227 e 233. In quest’ultimo nell’idea della versione di un M.S. Greco ci fa una viva dipintura della maniera, in cui vuolsi, che la Poetessa Saffo nel suo infelice amore col giovane Faone praticasse questo rimedio, che quì si traduce per darsi con ciò a’ leggitori una idea di questo cirimoniale. Ed è come siegue:

“Saffo Lesbia innamorata di Faone venne al Tempio di Apollo (che stava sull’accenato Promontorio) vestita come una sposa con abiti bianchi al par della neve. Portava sul capo una ghirlanda di mirto, ed in mano il piccolo strumento musicale di sua invenzione. Dopo aver cantato un Inno ad Apollo, appiccò la sua ghirlanda a un angolo dell’altare, e la sua arpe all’altro. Si succinse poscia le sue vesti a somiglianza delle Vergini Spartane; E tra mille spettatori solleciti della di lei salvezza, ed offerenti anche de’ voti, perchè restasse libera e guerita, se ne salì dirittamente all’ultima som-


mità