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gior parte assomigliano a’ caratteri Cinesi1 fa sì, che il verso anche della più corta misura sia ripieno di sentimenti, e non di parole istucchevoli, e vane. Il che chi non vede? quanto giovamento arrechi alla Poesia, ed in particolare alla Buccolica, ed alla Lirica? Questa, il cui pregio maggiore consiste nel frizzarci, per così dire, colla vivacità delle sue espressioni intralciate nella varietà de’ metri, tanto più grati, quanto più brievi, non può trovare se non che un troppo gran soccorso nella discreta Mole2 delle parole. Quindi se avvi branco di Poesia, che nell’Idioma Inglese siasi realmente prodotto al maggior grado di perfezione, quest’è, secondo il mio corto pensare, la Lirica3.

Or la presente Versione si è fatta a bel disegno,

  1. La Poesia Cinese è mirabile per questa ragion medesima. Chi non sa i suoi misteriosi caratteri? È da leggersi su ciò a dissertation on the poetry of the Chinese, che truovasi in fine della Storia Cinese di Hau - Kiou Choaan tradotta in Inglese.
  2. I Greci Lirici per ovviare all’ostacolo delle parole troppo prolisse in lor lingua, ebbero bisogno di troncarle alla fine de’ versi. Pindaro, l’inimitabile Pindaro Principe de’ loro Lirici è ripieno di sì fatti troncamenti; il che oggi sarebbe stranezza di praticare.
  3. Ne sono luminosi Esempli i Milton, Dryden, Chaucer, Congreve, Steele, Philips, Waller, i Parnell, Granvill, Tickell, Gay, Eusden, Budgell, Wharton, Young, Fortescue, Hawkins, Creech, Lee, Prior, ed altri moltissimi, che oggi sono nel più bel fiore. Che più? I loro magazzini, i loro Monthly reviews, Weekly Apollos sono sempre forniti dell’Ode le più belle, e spiritose. Il merito del solo Mr. Urfey morto non ha guari vien posto affronte di Pindaro dall’Illustre Autore of the Guardian. n 67. Alla fine di questa si darà un saggio dell’Ode Inglesi.