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Autunno. | 59 |
Ite i sospir, aurette, ite a recare!
Vien Delia, vieni: A che così nojoso
Lungo induggiar? se. già per antro, e colle
Di Delia il dolce nom s’ode famoso?
Delia rimbomba ogn’antro, ed ogni colle
Con Ecco risonar Delia si sente.
Cieli! qual di repente pensier folle
Del più dolce piacer m’empie la mente?
Son sogni d’un’amante, o ver pur sia
Che Delia mia gentil sia quì presente?
Ella già vien; sì vien già Delia mia.
Or cess’il pianto, e voi ancor cessate
Aurette i miei sospir di portar via.
Poi cantò Egon, e ne furo ammirate
Le selve di Windsor. Deh! muse il canto
Qual lo dettaste allor, voi replicate.
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