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Autunno. | 57 |
Bei fior novelli; sian rose sbuccianti
Anch’a nodose querci onore adatto.
E veggansi ambre liquide, e fragranti
Da’ pruni ancor, e bronchi distillare.
Itene aurette, e i miei sospiri ansanti!
Pria cesseran gli augelli d’intonare
De’ canti vespertini i dolci accenti;
I venti cesseran pria di spirare;
Il dolce mormorio alle sorgenti,
E all’ondeggianti selve i moti usati
Pria cesseran, ch’io mai d’amar mi penti.
I gorgoglianti fonti non sì grati
Sono al pastor che ha sete, o ’l dolce sonno
A’ languidi bifolchi affaticati:
Non alle Lodolette giammai ponno
Recar tanto piacer le piogge care;
Nè i raggi del bel Sol le pecchie vonno
Nemmen per la metà cotanto amare,
Quanto io veder il tuo viso vezzoso.
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