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Vate fia mai, che dal suo ben per lunghi
Anni lontano, e col pensiero i vezzi
Costretto a figurar, negali al guardo,
470D’amore avvampi al nostro egual, de’ tristi
Casi ristoria con pio slil ne dica;
E alcun verrà da’ ben cantati affanni
Conforto a mia dolente ombra pensosa.
Delle pene d’amor la viva imago
475Ritrar può sol chi più d’amor si dolse.