È repressa natura: i miei lamenti
Biasma Religïon: tu se' di gelo:
Pur t’amo ancor. Ahi, miseranda fiamma! 345Alla fiamma simil che l'arid'urna
Riscalda, e a lato alle defunte salme
Splende, infeconda in me ti nutri e duri.
Quale, ovunque mi volga, infausta scena
Mi turba i sensi! All’ara in faccia, al bosco, 350La cara idea mi sorge innante, ’l core
M'infetta, e nelle luci erra lasciva:
Tra gemiti per te la mattutina
Lampa consumo: e tua diletta imago
Fra me stassi e ’l mio Dio. Nel suon degl’inni 355Tua voce ascolto: e troppo dolci stille
Trae dagli occhi ogni prece. Allor che in nube
D’odorato vapor s’alzan gl'incensi,
E degli organi il suon l'alma sublima,
E a te rivolto, un sol pensier la sacra 360Pompa da me allontana, ara, facelle
E tempio e sacerdoti a me davanti
Si dileguan repente: in mar di fiamme
Inabissata è l'alma, ardon gli altari,
E improvviso tremor gli Angioli investe. 365Mentre nell’umiltà del mio dolore
Genuflessa quì giaccio, e dolce, onesto