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48 | il volta alpinista |
che sono saldati assieme con cera, cosicchè si possono trasportare agevolmente, tagliandone con un coltello riscaldato le saldature.
Il non mai abbastanza lodato autore di quest’opera senza esempio, ha impiegato sopra tutto ogni studio e diligenza a dare a ciascuna parte le giuste proporzioni; nel che ha portato l’esattezza fino allo scrupolo. Egli ha più d’una volta prese le misure delle altezze dei monti dai diversi lati, tanto coi metodi geometrici usitati, ed altri da esso lui immaginati, quanto col barometro, (relativamente al quale egli trova qualche cosa a ridire al metodo del signor De Luc). La scala di proporzione di cui si è servito il signor Pfiffer nel suo modello contiene per ogni linea del piede del Re 14 tese1.
«Chi può dire le fatiche e le spese che ha costato a questo uomo unico il misurare, per così dire, passo passo un paese qual’è l’Elvezia, pieno di dirupi e di precipizî, e gli ostacoli ed i pericoli che ha dovuto superare? Egli stesso ci raccontava come ha dovuto prima farsi portare a spalla da uomini, poscia addestrarsi alla vita de’ cacciatori di camozze, cui giunse quinci a superare
- ↑ Del rilievo del generale Pfiffer parlarono con ammirazione anche il De Saussure, che disse di provare, contemplandolo, lo stesso piacere che gli procurarono i panorami del Monte Bianco e del Crammont (Voyages, vol. VII, ediz. in-8, pag. 192) ed il Coxe, che narrò alcuni dei particolari ricordati dal Volta (Lettres etc., traduzione Ramond, vol. I, pagina 149).
Lo Zardetti, in apposita nota, fornisce quest’altre notizie: "Il sig. Pfiffer morì in Lucerna nell’anno 1802 ed il suo modello in rilievo trovasi ancora nella medesima casa dell’autore. Là vedesi pure il ritratto in piedi di questo venerabile vecchio, rappresentato nel suo costume di montanaro, ed in atteggiamento di rampicarsi sui dirupi. Conservansi altresì con tutta sollecitudine gli utensili, ecc., che servirongli nelle diverse sue escursioni. La parte di questo modello che il sig. Pfiffer potè terminare abbraccia i Cantoni di Underwalden, Schweitz ed Uri, nonchè una porzione di quelli di Lucerna, Zug e Berna, trovandosi il Lago di Lucerna nel centro. La di lui lunghezza è di 22 piedi parigini e mezzo, e la larghezza di 12 ed è composto di 136 pezzi. Venne inciso questo modello e pubblicato nell’opera: Tableaux topographiques, pittoresques etc. de la Suisse del sig. De la Tour Chatillon di Zurlauben. Il sig. Mechel nel 1783 ne fece una incisione molto più grande, sotto la direzione del sig. Pfiffer medesimo, il quale prestò la più scrupolosa attenzione nell’assistere l’artista. Lo stesso sig. Pfiffer finalmente nel 1795 fece incidere il suo gran modello dal sig. Clausner di Zug, in forma di carta geografica, e coll’indicazione dell’altezza di tutte le montagne„.
L’incisione contenuta nell’opera del De La Tour Chatillon fu eseguita nel 1777 dal Dunker: quella del Mechel fu pubblicata in Basilea nel 1786 col titolo: Vue perspective de la partie la plus élevée du centre de la Suisse, d’après le modèle en relief de M. Pfyffer. Anche il Clausner riprodusse quel modello nella: Carte en perspective du Nord au Midi, d’après le pian en relief, etc.
Lodovico Pfiffer nacque a Lucerna nel 1716.
Altre carte in rilievo ai tempi del De Saussure aveva fatto eseguire il signor Exchaquet e di esse parla il Saussure stesso (Voyages, vol. VII, ediz. in-8, pag. 19). Tali plastiche si riferivano al Gruppo del Monte Bianco ed a quello del San Gottardo. Erano costruite sulla scala di una linea per ogni trenta tese, e le roccie, i ghiacciai, le nevi, i boschi, le praterie, i villaggi, tutti i particolari insomma, vi erano egregiamente rappresentati.