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il volta alpinista 29

pergiù come l'interno dell’Africa o le regioni polari al presente, quando non esisteva alcun saggio di letteratura dell’alta montagna — tranne i primi tentativi del Gessner, del Simler, dello Scheuchzer, del Bertrand, del Bordier, del Bourrit, del Cappeller, dell’Haller, del Rousseau e d’altri pochi (le opere del De Saussure e del De Luc erano in corso di stampa1) — quando insomma il campo appariva assolutamente vergine e le impressioni che colpivano l’ardito esploratore delle Alpi erano affatto nuove — come avrebbe potuto darle un pianeta le mille miglia lontano dalla terra — oh! certamente occorreva del genio per scrivere così «ex-novo» originalmente, pagine sul tipo di queste del Volta. E genio davvero, e puro genio italiano, splendeva fecondo nel cervello del fisico di Como!

Sorprendono poi, in modo speciale, chi conosce la storia delle scienze, gli accenni geologici, che a queste pagine danno maggior colorito ed importanza scientifica. All’epoca, in cui scriveva il

  1. Gli scritti alpinistici cui si allude sono i seguenti: Josia Simler: Vallesiae descriptio, et De Alpibus commentarius (Tiguri, 1574; altra edizione col titolo Vallesiae et Alpium descriptio, Lugduni Batavorum, 1633). — Scheuchzer J. J.: Itinera per Helvetiae Alpinas regiones facta annis 1702-1711 (Lugduni Batavorum, 1723; prima però di questa edizione aveva pubblicato: Itinera alpina trio, (Londra, 1708). — Bertrand E.: Essai sur les usages des montagnes (Zurigo, 1754; fu ristampato nell’opera dello stesso autore: Recueil dedivers traités sur l’histoire naturelle de la terre et des fossiles, Avignone, 1766). — Bordier Luigi: Voyage pittoresque aux glacières de Savoye fait en 1772 (Ginevra, L. A. Caille, 1773; il libro però non porta il nome dell’autore, sibbene la segnatura Par Mr. B.. — Bourrit Marco Teodoro: Description des glacières, glaciers et amas de glace du duché de Savoye (Ginevra, 1773; fu tradotto in inglese). Lo stesso autore pubblicò poi: Description des aspects du Mont Blanc du coté de la Val d’Aoste (Losanna, 1776) e nel 1781 stampò a Ginevra la Description des Alpes Pennines et Retiennes in due volumi, tradotti in tedesco l’anno seguente. Quest’ultima opera fu aumentata di un volume nel 1784, e nel 1785 fu ristampata con tale aggiunta, sotto il titolo: Nouvelle description générale et particulière des glacières, vallées de giace et glaciers qui forment la grande chaîne des Alpes de Suisse, d’Italie et de Savoye. Il Bourrit pubblicò inoltre: Itinéraire de Chamonix, Lausanne et Genève (1797) e due opuscoli, l’uno, tradotto in tedesco, per far conoscere la celebre guida Giacomo Balmat, l’altro, in forma di lettera diretta a milady Craven; infine: Description des cols ou passages des Alpes (Ginevra, 1803, 2 parti. — Cappeller Maurizio Antonio: Pilati montis historia in pago Lucernensi Helvetiae siti (Basilea, 1767, con figure). — Haller Alberto: a prefazione all’opera Historia stirpium Helvetiae, pubblicata nel 1768, pose una breve Descrizione delle Alpi; lo stesso autore cantò le bellezze delle Alpi nel poema: Die Alpen, del quale havvi una bella edizione, con la traduzione francese a fianco, e con l’aggiunta della Descrizione delle Alpi, pure in tedesco e francese, stampata a Berna nel 1795. — Il Rousseau, che fu detto il Cristoforo Colombo della poesia alpestre, parlò delle Alpi e delle loro bellezze nei romanzi: La nouvelle Héloïse (1759) e Émile (1762), nonché nelle Confessions (1782). — Del De Saussure è nota l’opera classica: Voyages dans les Alpes, il cui primo volume fu stampato, come già dissi, nel dicembre 1779. (Vi sono due edizioni: l’una in-4, di quattro volumi, l’altra in-8 di otto). - Nello stesso anno usci l’opera del De Luc: Lettres phisiques et morales sur l’histoire de la terre et de l’homme, la quale era stata preceduta nel 1778 dal saggio: Lettres physiques et morales sur les montagnes, ecc. (2 edizioni nello stesso anno, l’una stampata a La Haye, l’altra con l’indicazione: En Suisse). — Pel Gessner vedi a pag. 51.