Pagina:Alessandro Volta, alpinista.djvu/16

12 il volta alpinista

non comoda escursione fra montagne, se tale seminò un secolo dopo allo Stoppani1, che così ne discorre: «Velleja è un’antica città romana, le cui meravigliose rovine sorgono dal suolo in seno agli Appennini tra Parma e Piacenza, in un luogo così internato, così selvatico, che appena credereste vi stampassero orme umane in quelle epoche antiche in cui erano barbare le regioni che oggi figurano fra le più civili dell’Europa... Io rimasi veramente sbalordito quando fissai lo sguardo su quell’area sparsa di così splendide rovine da cui erano state dissepolte tante statue di bronzo, tanti capi d’arte... Ero disceso alla stazione di Firenzuola, tra Borgo San Donnino e Piacenza, e avevo camminato, a ritroso della corrente, la lunga valle dell’Arda fino a Lugagnano; che si direbbe posto ai confini del mondo incivilito.

Per andar oltre, bisognava o raccomandarsi alle gambe, o adoperarle a inforcare l’asino o la rozza. Appigliatomi al secondo partito, attraversai una serie di colli, passai il Chiavenna e via via, sempre inoltrandomi nell’Appennino, attraverso dirupi e nere cupole di serpentino, finchè mi si aperse dinanzi una specie di ampio bacino, seminato di poveri villaggi, e là, in fondo in fondo, nell’angolo più selvaggio, Velleja!...» — Se dunque il viaggetto non era troppo comodo ai tempi dello Stoppani, figurarsi come sarà stato un secolo prima!

Nello stesso anno — e cioè in principio del settembre 1781 — il Volta fece il suo primo viaggio a Parigi, donde passò poi, agli ultimi d’aprile del 1782, a Londra, rimpatriando in agosto. Di questo viaggio pochissimo hanno discorso i biografi del sommo fisico ed i più lo confusero con quello di due anni appresso: epperò riuscì opportuna la nota del nipote Zanino, presentata all’Istituto Lombardo, col tramite del presidente Giulio Carcano, nella seduta del 12 gennaio 1882, col titolo: Il primo viaggio di Alessandro Volta a Parigi e sua dimora in quella capitale nel verno 1781-822. A questa nota potranno rivolgersi i desiderosi di notizie particolareggiate: qui basta il dire che il Volta passò le Alpi, tenendo la via da Torino in Savoia e quindi a Lione, dalla quale città, volgendo a Ginevra, visitò in seguito Losanna, Berna, Soletta, Basilea, Strasburgo, Radstadt, Carlsruhe, Manheim, Magonza, Francoforte, Coblenza, Bonn, Colonia, Aquisgrana, Rotterdam, Aja, Leida, Harlem, Amsterdam ed Utrecht. Da quest’ultima città, ripassando pei paesi già visti, tornò a Bruxelles, e da qui mosse verso Parigi, ove giunse ai 22 di dicembre, dopo avere

  1. Il Bel Paese: serata XVIII, § 6.
  2. Rendiconti dell’Istituto Lombardo: Serie II, vol. XV, fasc. 1.