Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/93


— 91 —

poteva giovarsi di un braccio forte, di un corpo agile e di una destrezza ammirabile; non sapeva che il pensiero è l’arma più potente data da Dio agli uomini, e che con questa si abbattono nemici, si spezza il ferro, si doma il fuoco; e si vince in virtù di quella forza irresistibile e providenziale che comanda allo spirito di dominar la materia.

— Non illuderti; vai a fare un sacrifizio inutile. Non è fattibile che un uomo solo vinca tanti nemici, ancorchè quest’uomo sia Pery.

— Lo vedrai! rispose l’Indiano con asseveranza.

— E chi ti darà la possa per lottare contro forze sì smisurate?...

— Chi?... Tu, signora, tu sola! rispose l’Indiano, affisando in lei il suo sguardo di fuoco.

Cecilia sorrise in quel modo che sorridono gli angeli.

— Va, diss’ella, va a salvarci. Ma ricordati che se tu morissi, Cecilia non accetterebbe la vita che tu le doni.

Pery si alzò.

— Il sole che sorgerà domani, sarà l’ultimo per tutti i tuoi nemici; Cecy potrà sorridere come prima, e starsi lieta e contenta.

La voce dell’Indiano si fece tremola; accorgendosi che non potea vincere la sua emozione, attraversò rapidamente la sala e uscì.

Arrivando allo spianato, Pery guardò le stelle, che cominciavano a spegnersi, e vide che il