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Tutta la sua famiglia, già allora svegliata, ricevette la triste nuova di tanti avvenimenti seguiti in quella notte fatale: donna Lauriana, Cecilia e Isabella si raccolsero nell’oratorio, e orarono nel tempo che apparecchiavasi ogni cosa per una resistenza disperata.

Gli avventurieri comandati da Loredano si disposero in ordinanza, e mossero contro la casa con animo di darle un assalto terribile; il loro furore raddoppiava tanto più, in quanto il rimorso nel fondo della coscienza cominciava a mostrar loro tutto l’orrore di quell’azione.

Nell’atto che giravano l’angolo udissi un rumore, che si prolungò per lo spazio, come l’eco sordo d’un tuono lontano.

Pery trasalì, e lanciandosi sull’orlo dello spianato, stese l’occhio per la campagna che costeggiava la foresta.

Quasi al tempo stesso uno degli avventurieri al lato di Loredano cadde trafitto da una freccia.

— Gli Aimorè!

Appena Pery mise fuori questa esclamazione, una linea mobile, un lungo arco di colori vivaci e scintillanti agitossi da lungi nel piano, irradiando alla luce del sol nascente.

Uomini seminudi, di statura gigantèa, di fisonomia feroce, coperti di pelli di animali e di penne gialle e scarlatte, armati di grosse clave e archi smisurati, avanzavansi mettendo grida orrende.

La valle rintronava; e il suono de’ strumenti