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nomo affanno, il benchè menomo turbamento, che sentì la necessità di esprimere in qualche modo la sua buona fortuna.

Qual ne sarebbe il modo?

Non volea parlare, perchè desterebbe la fanciulla; se facesse un gesto, ella non potrebbe vederlo; non ardiva poi toccar nemmeno in distanza alla sponda del letto.

In questo i suoi occhi abbassandosi scoprirono sopra il tappeto della camera due borzacchini dilicati, foderati di seta, e tanto piccoli che pareano fatti per il piè d’una bambina; inginocchiossi e li baciò rispettosamente, come se fossero una reliquia sacra.

Erano allora circa le quattro e poco tardava a spuntare il mattino; le stelle già cominciavano a spegnersi ad una ad una, e la notte a perdere quel silenzio profondo della natura quando dorme.

L’Indiano chiuse per di fuori la porta della camera che metteva nel giardino, e ponendosi la chiave alla cintola, adagiossi sulla soglia, come il cane fedele che custodisce la casa del suo padrone, risoluto a non lasciar avvicinare persona.

Quivi riflettè sopra ciò ch’era avvenuto, e si accusava di aver lasciato penetrare Loredano nella camera della sua signora; Pery per altro calunniavasi, perchè solo la Providenza avrebbe potuto fare in quella notte le cose ch’egli avea fatte; tutto quanto era possibile all’intelligenza, al coraggio, alla sagacia e alla forza dell’uomo, era stato da lui operato.