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CAPITOLO V.
L’INONDAZIONE.
Era notte alta; ombre molto dense coprivano le rive del Parahyba.
D’improvviso un rumor sordo e cavernoso, come di tremito sotterraneo, diffondendosi per quella solitudine, ruppe il profondo silenzio dell’eremo.
Pery trasalì: levandosi tese gli occhi sulla larga pianura del fiume, che attorcendosi come un serpente mostruoso con squame d’argento, andava a perdersi nel fondo negro della foresta.
Lo specchio delle acque, terso e liscio come un cristallo, rifletteva il chiarore delle stelle, che già scoloravansi per l’approssimarsi del giorno; tutto era immobile e cheto.
L’Indiano curvossi sulla sponda della piroga, e tese l’orecchio: lungo la superficie del fiume