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ambizione, la sua vita, la sua religione stessa; era tutto per lei, e unicamente per lei; non dovea dunque esitare.

Oltracciò Cecilia aveva ancora un pensiero che le sorrideva: voleva aprire al suo amico il cielo, che ella intravedeva nella sua fede cristiana; voleva dargli un luogo presso di sè nella dimora dei giusti, appiè del trono celeste del Creatore.

È impossibile descrivere quanto avvenne nello spirito del selvaggio all’udire le parole di Cecilia: il suo intelletto incolto, ma vigoroso, che si innalzava ai più alti concetti, non potea comprendere quell’idea; dubitò di ciò che ascoltava.

— Cecilia rimane nel deserto... balbettò egli.

— Sì! rispose la fanciulla prendendolo per le mani: Cecilia resta con te e non ti lascerà. Tu sei re di queste foreste, di queste campagne, di questi monti; tua sorella ti accompagnerà!

— Sempre?...

— Sempre?... Vivremo insieme come ieri, come oggi, come domani. Ti metti in affanno per ciò?... Io pure sono figlia di questa terra, fui creata in seno di questa natura. Amo questo bel paese!...

— Ma, signora, non vedi che le tue mani sono fatte per i fiori e non per gli spini; che i tuoi piedi sono più propri per la danza, che per la corsa; che il tuo corpo è destinato anzi per l’ombra, che pel sole e per la pioggia?