Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/272


— 130 —

Tutta la sua vita, tutti i suoi bei giorni, tutti i suoi piaceri infantili viveano colà, parlavano in quegli echi della solitudine, in quei mormorii confusi, in quello stesso silenzio.

Apparteneva quindi più al deserto, che alla città; era più una vergine brasiliana, che una zitella del gran mondo; i suoi abiti e i suoi gusti ritraevano più delle semplici pompe della natura, che delle feste e delle gale dell’arte e della civiltà.

Deliberò di rimanere.

L’unica felicità, che ancora potesse godere in quel mondo, dopo la perdita della sua famiglia, era vivere colle due persone che l’amavano: questa felicità non era possibile; dovea perciò scegliere fra i due affetti.

Qui il suo cuore fu sospinto dalla forza invincibile che lo trascinava; ma dipoi, vergognando di aver ceduto sì presto, procurò di scolpare se stessa.

Disse allora che fra i suoi due fratelli era giusto che accompagnasse prima quello che solo vivea per lei, che non aveva un pensiero, una cura, un desìo, che non fosse inspirato da lei.

Don Diego era un fìdalgo, erede del nome di suo padre; avea un avvenire avanti di sè, una missione a compiere nel mondo; egli si sceglierebbe una compagna che gli addolcisse l’esistenza.

Pery avea tutto abbandonato per lei, il suo passato, il suo presente, il suo avvenire, la sua