Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/27

CAPITOLO II.


ANGELO E DEMONIO.

Erano le undici della sera.

Il silenzio regnava nell’abitazione e ne’ suoi dintorni; tutto era tranquillo e cheto. Alcune stelle brillavano nel firmamento, e un lieve alito di vento susurrava tra le frondi.

I due uomini di sentinella, appoggiati all’archibugio, inclinavansi sull’orlo del precipizio, aguzzando lo sguardo nel raggio d’ombra nera che involgeva la falda della roccia.

La figura maestosa di don Antonio de Mariz passò lentamente sullo spianato, e disparve nell’angolo della casa. Il fidalgo facea la sua ronda notturna, come un generale la sera che precede una battaglia.

Passati alcuni istanti, udissi cantare un gufo nella valle vicino alla scala di pietra; una delle