Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
CAPITOLO IV.
L’URAGANO.
Dopo la refezione Pery si rimise di nuovo al suo lavoro.
Cecilia, che dal primo dì sentivasi abbattuta e languida, avea ricuperato un po’ della sua vivacità e della sua gaiezza dei tempi più fortunati.
Il suo leggiadro volto serbava ancora un velo di quella mestizia, che le causarono le scene dolorose di cui era stata testimone, e sovratutto l’ultima sciagura, che l’orbò di suo padre e di sua madre.
Ma questo cordoglio assumeva sulla sua faccia un’espressione tanto angelica, una tal mansuetudine e una soavità, che dava nuovo incanto alla sua bellezza ideale.
Lasciando il suo compagno occupato nella sua opera, recossi in riva al fiume e si assise presso il cespuglio, cui era legata la piroga.