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— Non piangere, signora; disse l’Indiano afflitto: Pery ti disse quello che sentiva; comanda, e Pery farà la tua volonlà.

Cecilia lo guardò con un’espressione di malinconia, che straziava l’anima.

— Vuoi che Pery resti con te? Egli resterà; tutti saranno suoi nemici; tutti lo maltratteranno; vorrà difenderti e non potrà; vorrà servirti e non gliel concederanno: ma Pery resterà.

— No; rispose Cecilia. Non esigo da te quest’ultimo sacrifizio. Devi vivere ove nascesti, Pery.

— Ma tu piangi ancora?

— Guarda; disse la fanciulla asciugandosi le lagrime: sono contenta.

— Adesso assaggia un frutto.

— Sì; ma desineremo insieme, come tu altra volta desinavi nel mezzo della foresta con tua sorella.

— Pery non ebbe mai sorella.

— L’hai adesso, rispose ella sorridendo.

— E come una figlia delle selve, come una vera Americana, la gentil fanciulla fece la sua refezione, dividendola col suo compagno e condendola di quegli scherzi innocenti e faceti, che ella sola sapeva fare.

Pery maravigliavasi di quella sùbita mutazione avvenuta nella sua signora, di quel repentino passaggio dalle lacrime al sorriso: e nel fondo del suo cuore provò una stretta, pensando che ella si confortava ben presto dell’affanno della separazione.