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e inclinare mollemente il capo, come lo stelo della pianta dilicata, allorchè il calore del sole feconda la fioritura.

A che pensava ella cogli occhi fissi sull’iride, che il suo alito facea tremolare, colle palpebre socchiuse e il corpo chinato sulle ginocchia?

Pensava al passato che più non farebbe ritorno, al presente che dovea involarsi rapidamente, e al futuro che gli appariva vago, incerto e confuso.

Pensava che di tutto il suo mondo più non le restava che un fratello di sangue, il cui destino ignorava, e un fratello d’anima, in cui avea concentrate tutte le affezioni perdute.

Un senso di profonda mestizia annuvolava il suo sembiante pensando a suo padre, a sua madre, a Isabella ad Alvaro, a quanti amava e formavano per lei il suo universo; allora quello che la confortava era la speranza, che i due unici cuori che le rimanevano non l’abbandonerebbero giammai.

E ciò la rendea felice; non desiderava più nulla; non chiedeva a Dio altra ventura che il conforto di viver allato a’ suoi amici, riempiendo il futuro delle memorie del passato.

L’ombra degli alberi già baciava le acque del fiume, e Pery non era ancora di ritorno; Cecilia provò un senso di paura, e temendo di qualche disgrazia lo chiamò.

L’Indiano rispose da lungi, e poco appresso comparve fra gli alberi; il suo tempo non era stato occupato indarno, giudicando dagli oggetti che recava.