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CAPITOLO II.
IL SELVAGGIO NEL DESERTO.
La notte era serena.
La piroga guizzando sulle acque del fiume facea sbocciare quei fiori di spuma, che brillano un momento alla luce delle stelle, e poi si disfanno come il sorriso della donna.
Le aurette avean cessato; e la natura addormentata respirava quella calma tiepida e profumata delle notti americane, tanto piene di incanto e di languidezza.
Il viaggio era silenzioso; quelle due creature, abbandonate nel mezzo del deserto, sole al cospetto della natura, stavano mute, quasi temessero risvegliare l’eco profondo della solitudine.
Cecilia riandava nella memoria tutta la sua vita innocente e tranquilla, il cui filo dorato erasi rotto in modo tanto crudele; ma era specialmente l’ultimo anno di quell’esistenza, dal dì