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Ricordandosi di queste parole arrossì, e vedendosi sola nel deserto con Pery provò un’inquietudine vaga, indefinita; un senso di timore e di affanno, di cui non sapea rendersi ragione.

Sarebbe per avventura quella subitanea diffidenza proveniente dalla collera ond’era stata assalita, all’accorgersi che l’Indiano l’avea scampata da morte e sottratta alla disgrazia, da cui tutta la sua famiglia era stata colpita?

No; non era quella la causa; al contrario Cecilia conosceva che sarebbe ingiusta col suo amico, che forse avea fatto l’impossibile per lei; e se non fosse stata quella tema istintiva, che involontariamente s’impadroniva della sua anima, già lo avrìa chiamato per chiedergli perdono di quelle parole dure e crudeli.

La fanciulla alzò gli occhi timidi, e incontrò quelli mesti e supplichevoli di Pery; non potè resistere, dimenticò la sua ambascia, e un dolce sorriso le volò dalle labbra.

— Pery!...

L’Indiano trasalì, ma questa volta di allegrezza e di contento; venne a cadere ai piedi della sua signora, che di nuovo trovava buona qual’era sempre stata.

— Perdona a Pery, signora!

— Sei tu che devi perdonarmi, perchè ti feci soffrire; non è così? Ma ben lo sai!... Non poteva abbandonare il mio povero padre!

— Fu egli che comandò a Pery di salvarti! disse l’Indiano.