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giato alla sponda della piroga e il corpo chino sul volto della fanciulla, attendendo con ansietà il momento che desiderava e temeva al tempo stesso, vigilava sopra di lei con una premura e una sollecitudine ammirabile.

La madre più amorosa non avrebbe vegliato tanto sul suo figliuolo, come quell’amico devoto sulla sua signora; un raggio di sole, che insinuandosi tra le frondi si posasse sul volto della fanciulla, un uccelletto che cantasse sul ramo di un arboscello, un insetto che saltellasse sull’erba, tutto egli allontanava per non turbare il riposo di lei.

Ogni minuto che passava era una nuova inquietudine per lui; ma era pure un istante di più di quiete e di tranquillità per la fanciulla, che tarderebbe a sapere la disgrazia da cui era colpita, e che l’orbava della sua famiglia.

Un lungo sospiro fece rialzare il seno di Cecilia; i suoi vaghi occhi azzurri si aprirono e si chiusero di nuovo, abbarbagliati dal chiarore del giorno; passò la mano dilicata sulle palpebre rosate come per fugarne il sonno, e il suo sguardo limpido e soave venne a posarsi sul volto di Pery.

Mandò un lieve grido di gioia, e alzandosi a sedere con vivacità, gettò un’occhiata di meraviglia e di stupore attorno a quella specie di padiglione di verzura che la circondava; pareva che interrogasse gli alberi, il fiume, il cielo, gli uccelli; ma ogni cosa era muto.