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— Pery ad Alvaro: — disse l’Indiano.

— È una carta pel signor Alvaro? dimandò la fanciulla arrossendo.

— Sì: è per lui.

— Che hai da dirgli?

— Scrivi.

La fanciulla tracciò la prima linea, e dopo, a richiesta di Pery, il nome di Loredano e de’ suoi complici.

— Adesso chiudi, disse l’Indiano.

Cecilia suggellò la carta.

— All’ora del pranzo rimetti la carta; non prima.

— Ma che vuol dir ciò? dimandò Cecilia senza comprendere.

— Egli tel dirà.

— No, ch’io....

La fanciulla balbettò arrossendo queste parole; stava per dire che non parlerebbe al cavaliere, ma si pentì tosto; non volea rivelare a Pery quello che era accaduto.

Sapea che se l’Indiano sospettasse alcun che della scena della sera, odierebbe Isabella e Alvaro, solo per averle cagionato un affanno involontario.

Nell’atto che Cecilia, confusa, si studiava di togliersi a quel moto dell’animo, Pery fissava in lei il suo sguardo scintillante; mal s’accorgea la fanciulla che quello sguardo era un addio che l’Indiano le dava.

Ma per far ciò, le sarebbe stato mestieri di