Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 63 — |
Andava a procaccciarsi la vita in un contravveleno infallibile, la cui esistenza solo era conosciuta dai vecchi payà1 della tribù e dalle donne, che li aiutavano nei loro preparati medicinali.
Sua madre, nella sua sollecitudine, aveagli rivelato quel secreto quando partì per la prima guerra, onde salvarlo da una morte certa nel caso che fosse ferito da qualche saetta avvelenata.
Vedendo la disperazione della sua signora, l’Indiano si sentì la forza di resistere al torpore dell’avvelenamento che incominciava a impadronirsi del suo corpo, e di correre fin nel fondo della foresta in cerca di quell’erba potente, che dovea restituirgli la sanità, il vigore e l’esistenza.
Tuttavia, attraversando il bosco, alle volte pareagli che già fosse troppo tardi, e che non arriverebbe in tempo: allora avea tema di morir lungi dalla sua signora, senza poter volgerle il suo ultimo sguardo.
Pentivasi quasi di essersi mosso da casa, e di non esser rimasto ai piè di Cecilia fino ad esalare il suo ultimo sospiro; ma ricordavasi che la fanciulla sperava di vederlo ritornare, gli sovveniva che ella avea ancora bisogno della sua vita, e però si facea animo e traeva dall’imo petto nuove forze.
Pery internossi nel più denso e cupo fondo
- ↑ I payà erano una specie di sacerdoti o magi degl’indigeni.