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Cecilia però nutrivasi ben più che di speranza; avea quasi la certezza che Pery non s’ingannerebbe; la promessa del suo amico le inspirava somma fiducia.

Giammai Pery aveale detto cosa che non si fosse avverata; ciò che pareva impossibile agli altri, rendeasi agevole alla sua volontà ferma e irrevocabile, al potere sovrumano di cui lo rivestiva la forza e l’intelligenza.

Quando don Antonio de Mariz e la sua famiglia si furono riavuti da questa scena che tanto li avea impressionati, Alvaro, che stava sulla porta dell’armeria, fece un gesto di spavento al fidalgo, e accennò all’oratorio.

La parete in fondo, presta a piombare, oscillava sulla sua base, come un albero agitato dal vento.

Don Antonio sorrise; e ordinando alla sua famiglia di entrare nell’anticamera, trasse la pistola dalla cintola, l’armò e aspettò sulla porta a fianco di Alvaro.

Nel medesimo istante si sentì un gran fracasso, e dal seno di una densa nube di polvere, che si alzò da quel mucchio di rovine, sei uomini si precipitarono nella sala.

Loredano fu il primo: appena toccò il suolo, rizzossi con istraordinaria agilità, e seguito dai suoi compagni, avviossi diritto all’armeria, ove stava raccolta la famiglia.

Ma retrocessero lividi e tremebondi, compresi d’orrore all’aspetto della scena muta e terribile che s’appresentava ai loro sguardi.