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di aver offeso Cecilia e causatole inutilmente un dispiacere.
— Pery, disse la fanciulla mestamente, perchè non facesti quanto la tua signora ti chiedeva?...
L’Indiano non sapeva che rispondere; temeva di aver perduto l’affezione di Cecilia, e quell’idea gli amareggiava le ultime ore che gli restavano di vita.
— Cecilia non disse, continuò la fanciulla singhiozzando, che non accetterebbe la sua salvezza col sacrifizio della tua vita?
— Pery già ti chiese di perdonargli! mormorò l’Indiano.
— Oh! se sapessi quanto facesti oggi soffrire la tua signora!... Ma ella ti perdona.
— Ah!... sclamò Pery, la cui fisonomia irradiossi di contento.
— Sì!... Cecilia ti perdona quanto sofferse, e quanto ancor le avanza a soffrire! Ma sarà per poco...
La fanciulla dicea queste parole con un triste sorrìso di sublime rassegnazione; conosceva che non v’era più speranza di salvezza, e quest’idea quasi la consolava.
Non potè terminare; la parola le rimase come impedita sulle labbra, tremola, convulsa; i suoi occhi si fissarono in Pery con un sentimento di terrore e di spavento.
La fisonomia dell’Indiano si era scomposta; i suoi nobili lineamenti alterati da violente contrazioni, le occhiaie incavate, i labbri violacei, i