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— Per qual ragione?
— Perchè... Perchè ogni servigio vuole il suo contraccambio.
— Che esigete dunque?
— Esigo che mi accompagniate, mi obbediate ciecamente, accada che vuol accadere.
— Potete viver sicuro, disse uno degli avventurieri; io rispondo pe’ miei compagni.
— Sì! sclamarono gli altri.
— Bene! Sapete quello che andiamo a fare adesso, in questo momento?
— No; ma cel direte.
— Ascoltate! Adesso demoliamo interamente questa parete, l’abbattiamo; entriamo nella sala, uccidiamo quanti ci si parano innanzi, eccettuata una sola persona.
— E questa persona...
— È la figlia di don Antonio de Mariz, Cecilia. Se alcuno di voi desidera l’altra, può prendersela, io ve la dono.
— E dopo ciò?
— Prendiam possesso della casa; riuniamo i nostri compagni e assaltiamo gli Aimorè.
— Ma questo non ci salverà, rispose uno degli avventurieri; poc’anzi diceste che non avevamo forza bastante per resister loro.
— Per certo! soggiunse Loredano: non resisteremo loro, ma ci salveremo.
— In che modo! dissero gli avventurieri con diffidenza.
Loredano sorrise.