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— Ebbene t’ingannasti; nè più parlarmi di ciò. Che m’importa di quello che sente a mio riguardo?
E la fanciulla accorgendosi che l’emozione si impadroniva di lei, fuggì, ma giunta alla porta tornò indietro.
— Ah! dimenticava di darti una cosa che recai per te.
Trasse fuori la cassettina di velluto, e aprendola cinse il braccialetto di perle al braccio d’Isabella.
— Come ti sta bene! Come si affa al tuo sì vago color bruno! Esso ti renderà lieta!
— Questo braccialetto!...
Isabella fu tosto presa da un sospetto.
La fanciulla se n’accorse; e pronunciò una bugia, che fu la prima nella sua vita.
— Fu mio padre che me lo diè ieri; fece comprarne due, uno per me e l’altro che gli chiesi per te. Quindi non hai motivo a ricusarlo, altrimenti vado teco in collera.
Isabella abbassò il capo.
— Non toglierlo; io vado a pormi il mio, e saremo sorelle. A rivederci tosto.
E accostando, le dita alle labbra, mandò un bacio a sua cugina e corse alle sue stanze.
La festività e la giovialità della sua indole già avean dissipate le tristi impressioni del mattino.