Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 43 — |
torio fra il Capo di S. Tomaso e il Capo Freddo; era un popolo guerriero, valente e imperterrito, che in varie riprese avea fatto provare ai conquistatori la forza delle sue armi.
Avea sterminato interamente la colonia del Parahayba fondata da Pedro de Góes, e dopo un assedio di sei mesi, avea fatto lo stesso a quella della Vittoria fondata nello Spirito Santo da Vasco Fernandes Goutinho.
Da cotesta piccola intramessa storica facciamo ora ritorno al nostro eroe.
Il primo moto di Cecilia, vedendo l’Indiano, fu di paura, e toglievasi insensibilmente dalla finestra. Ma il suo buon cuore rivoltossi contro questo sentimento, e le disse che nulla avea a temere da un uomo che aveale salva la vita.
Dipoi si rammentò che sarebbe proprio di animo ingrato e malvagio pagare la devozione che le mostrava l’Indiano, col lasciargli scorgere la ripugnanza che le cagionava.
Vinse quindi quella sua timidezza, e determinò di fare un sacrifizio alla riconoscenza e alla gratitudine che dovea al selvaggio.
Accostossi di nuovo alla finestra, e colla manina candida e graziosa fece segno a Pery di avvicinarsi.
L’Indiano, fuori di sè dalla gioia, corse alla casa, nell’atto che Cecilia andava da suo padre, e diceagli:
— Vieni a veder Pery che arriva, padre mio.
— Ah! ben sia: rispose il fidalgo.