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Esplorerebbe per suo conto con alcuni avventurieri, che prenderebbe al suo servizio, quel tesoro favoloso che dovea innalzarlo al colmo della grandezza?

Quest’ultima idea sorridevagli di più; frattanto non prese alcuna risoluzione definitiva; posto il suo secreto in luogo sicuro, alleggerito da cotesto peso che lo teneva in contìnuo turbamento, Loredano determinò, come dicemmo, di chiedere ospitalità a don Antonio de Mariz.

Quivi formerebbe il suo disegno, traccerebbe il cammino che avrebbe a percorrere, e allora tornerebbe a procacciarsi quella carta che giaceva in seno alla terra, per correre con essa alla ricchezza, alla fortuna, al potere.

Giunto alla casa del fidalgo, il carmelitano, nel suo spirito d’osservazione, studiò il terreno e lo trovò favorevole all’attuazione di un’idea che cominciò a germogliare nel suo spirito, finchè prese le proporzioni di un progetto.

Uomini mercenari, che vendono il loro coraggio, la loro libertà, la loro coscienza e la loro vita per un guadagno, non hanno vero attaccamento che ad una cosa — al denaro; il loro signore, il loro capo ed amico è chi li paga di più.

Frate Angelo conosceva il cuore umano e perciò, appena iniziato nel reggimento della banda, rilevò il carattere degli avventurieri.

— Questi uomini mi servirebbero perfettamente, diss’egli seco.