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— Sì; già ieri mi parlò di ciò, e io gliene diedi il permesso.
— Quindi vi manca un uomo; io posso prendere il suo posto, se non ci avete nulla in contrario.
— Nulla assolutamente.
— In questo caso posso considerarmi come ammesso?
— Attendete; Ayres Gomes vi dirà le condizioni a cui v’è d’uopo assoggettarvi; se vi convengono, il negozio è bell’e fatto.
— Credo di conoscer già queste condizioni, disse Loredano sorridendo.
— Tuttavia è bene che le sentiate.
Il fidalgo chiamò il suo scudiero, e gli ingiunse di informare Loredano delle condizioni dell’arrotamento degli avventurieri al suo servizio.
Era questo uno dei privilegi di Ayres Gomes, che mettea in pratica con tutta la gravità di cui era capace la sua persona alquanto grottesca,
Giunti allo spianato, lo scudiero si tese ben bene colla persona e proferì la seguente introduzione:
— Legge, statuto, reggimento, disciplina o che altro nome volete, a cui si soggetta chiunque si assolda nella banda del signor cavaliere don Antonio de Mariz, fidalgo con blasone, del tronco dei Mariz in linea retta.
A questo punto lo scudiero moderò la voce, e continuò: