Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 33 — |
Quanto a donna Lauriana, vedeva essa in Pery un cane fedele, che avea per un istante prestato un servizio alla sua famiglia, e si pagava con un tocco di pane. Dobbiamo dire però che non era per cuore cattivo che la pensava a quel modo, ma per pregiudizio di educazione.
Quindici giorni dopo che Cecilia fu salvata da Pery, una mattina Ayres Gomes attraversò lo spianato e recossi da don Antonio, che stava nella sua sala d’armi.
— Signor don Antonio, quello straniero cui deste ospitalità or sono due settimane, vi chiede udienza.
— Fa che venga.
Ayres Gomes, introdusse lo straniero. Era quello stesso Loredano, in cui si era trasformato il carmelitano frate Angelo.
— Che desiderate, amico; vi abbisogna qualcosa?
— Al contrario, signor cavaliere; mi trovo sì bene, che mio desiderio sarebbe rimanere.
— Siete libero di farlo; la nostra ospitalità, come non dimanda il nome di chi arriva, così non segna il tempo della partenza.
— La vostra ospitalità è quella di un vero fidalgo, signor cavaliere; ma non è di questa che desidero parlare.
— Spiegatevi dunque.
— Un uomo della vostra banda va al Rio de Janeiro, ove ha moglie e figli che gli arrivarono dal regno.